Partire, andare via, allontanarsi, assentarsi, muoversi, salpare, levare gli ormeggi, alzare i tacchi, abbassare la serranda, togliersi dalle palle. Sì, ma per andare dove? Affan... ma certo anche quella è una possibilità non così remota, però è decisamente temporanea.
Presupposto: siamo barche, e come tali ci dobbiamo comportare.
Realtà: approdiamo, scendiamo dalla nostra bagnarola ben addobbata, ci aggiriamo come zombie sorpresi e incantati dalle bellezze locali, qualche foto, un souvenir per ricordare il soggiorno e poi di nuovo su, un saluto col fazzoletto, due lacrime, quindici minuti di malinconia che evapora ad un miglio dalla costa.
Conclusione: possiamo scegliere il ruolo da turista o quello del capitano. Il primo è bellissimo, non ci dobbiamo preoccupare di niente (basta pagare), ci godiamo il viaggio e tutto forse fila liscio. Il secondo è difficilissimo, ci dobbiamo preoccupare di tutto (anche gratis), non ci godiamo il viaggio e tutto forse va storto.
Hey! è una metafora...l’avevate capito sì? insomma la vita è così, la vita è una metafora e questa è la metafora della barca che salpa da un porto per arrivare ad un’altro e così fino alla fine del viaggio, ma nel frattempo possiamo scegliere quale ruolo fare nostro, essere trasportati dagli eventi o scegliere una destinazione e raggiungerla.
Arriviamo ora al nocciolo del ragionamento, dimenticate il presupposto, scordate la realtà e fregatevene della conclusione, qui stiamo parlando di un viaggio, il viaggio della nostra vita alla ricerca di un porto sicuro, perché in fondo sia il turista che il capitano vogliono la stessa cosa. Desiderano arrivare da qualche parte, ritrovare chi avevano lasciato e soprattutto tornare a casa, la loro casa.
Solo tre domande, le tre domande che incorniciano un’esistenza:
1) state per approdare ad un nuovo porto?
2) volete abbandonare quello vecchio dove siete attraccati?
3) siete completamente dispersi in mezzo al mare?
Bè, tre condizioni diverse tra loro, tre stati esistenziali da affrontare con modalità differenti.
Risposta al primo quesito: complimenti il vostro viaggio sta per finire, almeno per un po’.
Risposta al secondo quesito: cosa aspettate a levare l’ancora che vi tiene lì, coraggio! Risposta al terzo ed ultimo quesito: sono cazzi vostri...l’unica cosa che potete fare è lanciare l’SOS e sparare un razzo in aria!
Questo è sano e sincero sarcasmo ragazzi, solo semplice e puro Humor, per fortuna ci sono analisti che aspettano con ansia la possibilità di darvi le risposte giuste!
Pensate per un’attimo cosa accomuna il turista ed il capitano, loro desiderano ritrovare chi avevano lasciato e tornare a casa, o per lo meno sentirsi a casa, perché un viaggio non si può dire completo se prima o poi non si torna a casa, certo c’è la concreta possibilità di trovarne una nuova e più accogliente lungo il percorso...non è detto poi che debba possedere 4 mura, un tetto ed il posto auto, potrebbe avere anche solo un semplice cuore...che ne dite?
Prendete la bussola, issate le vele, mano sul timone. Via!