top of page

HABITAT


- Il Gruppo Seven è un gruppo d’arte attivo dal 2011. Abbiamo poche informazioni su di loro: sappiamo per certo che i loro componenti sono esclusivamente femminili. Il gruppo è in continuo mutamento, basti pensare che, dalla momento della sua fondazione, esso abbia cambiato più volte formazione. Questo non è negativo, anzi, il cambiamento fa parte del gioco.


Una delle cifre distintive delle “Seven” è la diversità, sia culturale che di provenienza, dei membri del gruppo. Diversità che aiutano e arricchiscono il lavoro. Infatti, lo spirito creativo di queste artiste, spinto appunto dal gioco e dalla diversità, trova riscontro nei lavori: Gioco del Paradiso (2011), Rebus 5,7,5 (2012), That’s me! That’s me! That’s me! Etc. (2012), Near (2013), VIXI (2014), Accipe Ovum Meum (2014).


Obiettivi comuni e difficoltà uniscono, realizzando un progetto che, ancora oggi, appare per molti impossibile: quello della cooperazione, della collaborazione femminile. Alle richieste del mercato, esse preferiscono la lentezza della continua ricerca, sia individuale che di gruppo; rinnovarsi, affacciarsi sul mondo contemporaneo, è importante, ma senza sacrificare la propria identità e le proprie modalità di creazione. - Patrizia Gaboardi.


- HABITAT cerca di ricostruire, attraverso la ricerca estetica, le dinamiche che intercorrono fra natura e non-natura, soffermando la propria attenzione su tutti quegli spazi di pensiero lasciati scoperti dalle loro intersezioni.


L'origine etimologica della parola viene dal latino habitare, ad indicare quell'ambiente entro il quale una specie, animale o vegetale, vive, e tutti i fattori che lo caratterizzano. L'habitat dell'uomo contemporaneo vede spazio naturale e spazio urbano sovrapporsi, intrecciarsi, cooperare, sommando o elidendo i loro effetti al mutare del tempo. Egli condiziona, anima, vive questi due fenomeni: anch'esso ascrivibile a fenomeno, biologico, deve al legame con la natura la propria esistenza e ne subisce le modalità; eppure, da agente di questo triplice rapporto e trait d'union dei due universi, si pone in una posizione di autonomia e superiorità rispetto agli altri animali, rivendicando per sé stesso il nome «uomo».


Avendo dimostrato la propria superiorità rispetto all'animale, egli lancia a sé stesso una nuova sfida: la nuova meta del suo agire è la capacità di riflettere su sé stesso e creare una macchina più grande di lui.

All'interno della sua cellula abitativa e nella dimensione urbana, libero dal movimento e dal lavoro manuale, fra flussi energetici, flussi d'informazione e reti di traffico, perderà definitivamente il contatto con la natura, o essa, prepotentemente, gli ricorderà la propria potenza? - Emanuela Zedda


Inaugurazione mostra Venerdi 19 giugno 2015 ore19:00 Sabato 20 e Domenica 21 dalle 19:00 alle 21,30 viale Umberto 75-77, Sassari


Archivio
bottom of page