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Dimmi dove pensi.


Ci sono quei posti, quei luoghi che originano momenti perfetti per lasciare la mente a se stessa. Sembrano esistere solo per questo scopo. Dei posti solitamente abituati a funzioni prestabilite e destinati comunque ad altri impieghi, che spesso però si rivelano fondamentali e pienamente devoti nell’accogliere i ragionamenti della psiche.

Ognuno ha il suo, ognuno ha il suo posto magico, ognuno ha il suo posto magico e se lo tiene stretto. Qualcuno ha diversi posti per diverse condizioni, ma può esistere solo uno per volta, solo uno per problema e solo uno per stato d’animo.

Due i fattori: il primo è l’azione, il secondo il posto fisico prescelto.

Esistono tanti abbinamenti, questi i più comuni:

  • Camminare e strada (qualsiasi);

  • Guidare e macchina (o mezzo in generale);

  • Lavarsi e doccia (o bagno);

  • Dipingere - suonare (arte in generale) e colori - strumento (qualsiasi);

  • Ascoltare musica.


L’ultimo stato è diverso da tutti perché è l’unico che permette di essere quasi completamente passivi e immobili. In questo caso è la musica che si impegna e che riesce ad essere guida nel processo. Parleremo della musica un’altra volta.

Ora dedichiamoci all’analisi dei punti.


Camminare e strada (qualsiasi): la pratica più radicale, la più antica e naturale condizione dell’uomo è anche una straordinaria arma di pensiero.

Quando cammini e inizi a pensare, smetti di camminare e cominci a volare.

Dimentichi la fatica, perdi il senso del tempo, non vedi chi ti passa di fronte, non guardi niente, non sei lì.


Guidare e macchina (o mezzo in generale): un viaggio nel viaggio. Ecco cosa succede quando il mezzo che abbiamo sotto il culo ci fa dimenticare il codice della strada. E’ una sfida alle leggi della logica e talvolta della fisica. A volte basta prendere la macchina, la moto o la bici, quello che volete, ma capita che questi mezzi si trasformino all’improvviso in tappeti volanti. Il nostro secondo io, il nostro subconscio pensa a tutto, anche se ufficialmente non è lui che ha preso la patente... (questa riflessione potrebbe ispirare una futura tassa sul subconscio, una tantum. La Sigmund Tax).


Lavarsi e doccia (o bagno): per chi conosce Star Trek, questa potrebbe essere l’equivalente del teletrasporto, cioè una smaterializzazione atomica che ti porta ovunque nello spazio-tempo. Alcune docce hanno questa facoltà, alcune docce sono Stargate verso l’ignoto, verso pensieri e soluzioni ai problemi quotidiani. L’acqua che cade sulla testa è pura ipnosi, poi il vapore e la sensazione di essere in una capsula. Le pareti o il vetro. Tutto, proprio tutto è consono alla riflessione più profonda, ci si deve ricordare solo che l’acqua calda può finire da un momento all’altro...


Dipingere - suonare (arte in generale) e colori - strumento (qualsiasi): ogni musicista e ogni pittore, ogni artista in genere, che si tratti di un professionista o di un principiante non è importante; ognuno di loro sa. Chiunque abbia un rapporto con l’arte comunemente detta, sa che questa porta lontano. E’ probabilmente, tra quelle elencate, la condizione più intima. Quella che riesce a scavare più in profondità, quella che riesce ad arrivare dove le altre si fermano. Non ci sono limiti qui. La pratica di qualsiasi forma artistica è l’arma più potente per arrivare a complessi ragionamenti e incredibili riflessioni, spesso frutto dell’istinto. Si può arrivare ad uno stato di trance assoluta, di auto ipnosi ed auto analisi. Il pensiero e l’azione si fondono per generare a loro volta arte (ma questo è un’altro argomento).

Ascoltare musica: come detto prima, questa è la condizione più anomala tra quelle citate. La musica stessa è l’elemento più anomalo tra quelli citati.

Nell’apparente passività dell’ascolto musicale si cela una prosperosa attività celebrale e spirituale, frutto del potere della musica che vibra nel corpo e nella mente. Questo argomento, come già detto, lo vedremo più avanti.


Perciò come abbiamo potuto notare in questi semplici esempi, tralasciandone di sicuro tanti altri, il pensiero dell’uomo cerca di continuo un proprio spazio. La mente ha costantemente bisogno di essere lasciata libera di agire. E’ un po’ come portare il cane a pisciare, anche la nostra testa non vede l’ora di aprire la porta e correre. Succede per strada, succede in macchina, sotto la doccia, davanti ad una tela o in poltrona con lo stereo acceso. La mente cerca e trova sempre uno spiraglio, ed bene lasciarle la possibilità che questo processo avvenga perché il rischio è che se la faccia addosso, proprio su di voi e sulla vostre belle testoline. Aprite la porta!


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