“La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare. Certo che non vogliono nuotare. Sono nati per la terra, non per l’acqua. E naturalmente non vogliono pensare: infatti sono nati per la vita, non per il pensiero. Già, e chi pensa, chi concentra la vita nel pensiero può andare molto avanti, è vero, ma ha scambiato la terra con l’acqua e a un certo momento affogherà.”
Hermann Hesse - Il gioco delle perle di vetro
E come nel romanzo dello scrittore tedesco, dove il gioco si basa su una sorta di sintesi che tocca lo scibile umano; le mosse dei vari giocatori sono dedicate a stabilire relazioni fra soggetti apparentemente diversi e distanti fra loro. Le perle di vetro quindi rappresentano i singoli individui che devono trovare la propria collocazione all’interno della società.
Il Gioco delle Perle di Vetro è altresì un modo per giocare con tutti i valori della nostra società (matematica, musica, pittura, scrittura). Le perle sono la rappresentazione delle idee che devono venir accostate le une alle altre, questo può avvenire in modo nuovo o in modo assolutamente tradizionale. Una specie di domino della mente, un puzzle per intellettuali. Non si creano opere nuove, non si fanno nuove scoperte, ma si mette in relazione ciò che esiste già per arrivare al nocciolo del significato, all'essenza pura, dove però l'essenza non è la meta, ''perché la meta non è che l'inizio'' (Hesse).
L’opera perciò diviene un vero e proprio spaccato della vita di ognuno di noi, un trattato decisamente compatibile alla nostra epoca ed affronta l’argomento del difficile cammino della ricerca interiore, spesso arduo per ogni uomo.
L’essenziale è però intraprenderlo.
Naturalmente questa non vuole essere una critica letteraria o una sintesi mal fatta di uno dei testi più famosi della letteratura del secolo scorso, ma piuttosto un collegamento tra realtà sociali che a dispetto delle epoche, non mutano negli atteggiamenti verso chi non rappresenta l’uniformità. La realtà ideale, metafisica ed assoluta, quella pensata a tavolino non è altro che un gioco astratto privo di funzione se resta isolato dalla realtà sociale, quella reale, quella che si respira sotto i ponti.
Anche un mondo in cui esiste la fusione perfetta di tutte le arti, un mondo dove esiste la libertà e la meditazione non può neanche in quel caso essere un mondo perfetto se le persone che lo compongono non "si sporcano le mani" con il mondo reale, perché solo entrando nel pieno flusso della vita si può far crescere il mondo e combatterne i difetti.
“Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno.”
Hermann Hesse