top of page

Dormo lo stesso


Al sonno


O soave balsamo della quieta mezzanotte,

Che chiudi con attente e benevole dita

I nostri occhi contenti del buio, protetti dalla luce,

Avvolti d’ombra in divina dimenticanza:

O dolcissimo sonno! Se così ti piace, chiudi

A metà di questo tuo inno i miei occhi vogliosi,

O aspetta l’ "Amen", prima che il tuo papavero

Attorno al mio letto spanda la carità del suo dondolare.

Poi salvami, o il giorno trascorso brillerà

Ancora sul mio cuscino, riproducendo molte pene –

Salvami dalla curiosa coscienza, che ancora domina

Con la sua forza nell’oscurità, scavando come una talpa;

Gira abilmente la chiave nella toppa oliata,

E sigilla lo scrigno muto del mio cuore.

John Keats (1795-1821)


Arriva per tutti prima o poi il momento di chiudere gli occhi. Quella sensazione di abbandono dei sensi impossibile da contrastare. Irresistibile. Cediamo all’ignoto che inevitabilmente ogni sonno porta con sé. Lasciamo che il tempo faccia il suo corso, fino al risveglio.


Siamo nudi o in pigiama, con o senza calze, con o senza scarpe. Cartone, buste di plastica. Coperti, scoperti. Pancia sotto, faccia in alto, da una parte, rannicchiati. Sotto un tetto, sotto il cielo, sotto terra. Con la luce, al buio o in penombra. La televisione parla, il libro aperto, lo stereo acceso, i treni partono, cani abbaiano. Letto singolo, una piazza e mezza, matrimoniali anche senza matrimonio, la panchina di un parco, un materasso alla stazione. Dormiamo da soli, alcuni in due, qualcuno in tre, anche in centinaia, migliaia assieme. Purtroppo.


Ma cosa è veramente importante per farsi una bella dormita?

Un bel letto, un divano morbido, un sacco a pelo caldo, una panchina ben riparata? Cosa è davvero decisivo? La fatica. La fatica aiuta, quella fisica però. La certezza del risveglio anche. Chi è che si addormenterebbe sapendo di non risvegliarsi più? Nessuno. Quindi?

Ok, l’ultima domanda.

Tra gli esseri umani chi è che ha il sonno più profondo e riposante?

Semplice. I bambini. I bambini dormono beatamente, tanto e sempre.

Il perché di questo fatto ha una risposta apparentemente banale.

Perché vanno a dormire senza rotture di palle per la testa. I problemi, che la maggior parte di loro non conosce neppure in veglia, rimangono lontani dai letti. I bambini hanno la capacità di addormentarsi con la mente sgombra.

Impariamo da loro.


Adesso come sempre un piccolo avviso.

Avviso: qui non apprenderete nessuna tecnica rilassante, nessun modo per liberare la mente. Questo non è un corso di yoga. Il titolo in alto non è “come dormire in 3 mosse” o “come mi addormento in piedi”.

Se soffrite di insonnia... cazzi vostri. Ci sono degli ottimi sonniferi sul mercato. Se non riuscite a prendere sonno con i sonniferi ci sono altri metodi anche illegali, ma qui non li troverete mai. Detto questo c’è un’altro metodo, è il più sicuro, forse il meno diffuso, ma auspicabile.

Andare a letto sapendo di aver fatto tutto il possibile per rendere la giornata degna di far parte della nostra vita. Essere soddisfatti delle proprie azioni e relazioni. Sentire la coscienza dare il via libera al sonno è la soluzione ideale per risvegliarsi ottimisti.


Però, però... però c’è anche quella piccola percentuale di esseri umani che se ne fotte dello yoga, dei sonniferi e del grillo parlante. Questi si dividono in due categorie fondamentali. Ci sono quelli che dormono anche da svegli, molto pericolosi soprattutto se guidano mezzi pubblici, navi o altro; e quelli che invece con fare arrogante dicono: tanto io dormo lo stesso!

Il buon sonno si prepara da svegli.

Concludiamo con un pensierino di facile comprensione.


“Si può essere felici anche mangiando un cibo molto semplice, bevendo acqua pura e avendo come cuscino unicamente il proprio braccio ripiegato.”

(Confucio)


Archivio
bottom of page